Il divieto statunitense di TikTok, inizialmente previsto per il 16 dicembre 2025, è stato rinviato di nuovo, questa volta al 23 gennaio 2026. Quest’ultima proroga segna il quarto ritardo dalla scadenza originale sotto l’amministrazione Trump, evidenziando un modello di indecisione e manovre politiche che circondano il destino dell’app.
La linea temporale mutevole
La questione principale è incentrata sul Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act del 2024, che impone alla società madre cinese di TikTok, ByteDance, di cedere le sue attività negli Stati Uniti o di affrontare un divieto. La scadenza iniziale era fissata per il giorno dell’inaugurazione, il 20 gennaio 2025, ma è stata immediatamente prorogata. I successivi ordini esecutivi hanno spostato la data al 4 aprile, poi al 19 giugno e infine al 16 dicembre 2025.
L’ordinanza più recente, emessa il 25 settembre, concede a TikTok altri 120 giorni di non applicazione, citando un “piano di cessione qualificato” che rimane in gran parte indefinito.
Perché i ritardi sono importanti
Questi ripetuti ritardi non sono semplicemente intoppi burocratici. Sottolineano le complesse pressioni geopolitiche ed economiche in gioco. Il governo cinese considera la pressione degli Stati Uniti su ByteDance come ostile e potenzialmente di ritorsione. Nel frattempo, il governo degli Stati Uniti insiste sulle preoccupazioni per la sicurezza nazionale, citando i legami di TikTok con la Cina e i potenziali rischi di accesso ai dati.
La realtà è che una scadenza in costante cambiamento non è affatto una scadenza reale. Ciò suggerisce una mancanza di intenzione seria di far rispettare il divieto o un’aspettativa che ByteDance alla fine si adegui a condizioni favorevoli.
L’accordo sull’Oracolo e la confusione persistente
Come soluzione è stata proposta una potenziale vendita delle attività statunitensi di TikTok a un consorzio guidato da Oracle, sostenuto dal sostenitore di Trump Larry Ellison. Tuttavia non sono emersi dettagli concreti e la Cina ha negato qualsiasi progresso sull’accordo. Ciò lascia la situazione in uno stato di perpetua incertezza.
“Considerando l’evidenza dell’anno passato, non sarebbe saggio scommettere su di esso i risparmi di una vita.”
Alla fine, nessuno sa se TikTok sarà ufficialmente bandito il 23 gennaio 2026. La situazione è una testimonianza dell’intricata rete di politica, relazioni internazionali e manovre aziendali che ora definisce il futuro di una delle piattaforme di social media più popolari al mondo.
Le ripetute proroghe suggeriscono che questa saga probabilmente continuerà anche in futuro, senza una chiara soluzione in vista.
